Il parto avviene in quattro fasi: la fase prodromica in cui si avvertono le prime, forti contrazioni, la fase dilatante, in cui la cervice uterina si espande, la fase espulsiva, in cui il neonato esce dal corpo materno, e infine il secondamento, dove vengono espulsi placenta e cordone ombelicale. Le due fasi iniziali costituiscono il momento del travaglio.
Il parto ha inizio con l’aumento delle contrazioni.
La nascita comincia nel momento in cui la produzione di progesterone placentare diminuisce. Ciò causa l’accelerazione delle contrazioni uterine, che tenderanno via via a farsi sempre più intense e regolari. Quando le contrazioni hanno una durata di almeno quaranta secondi ogni cinque minuti e sono più forti e dolorose delle precedenti, il vero e proprio travaglio ha avuto inizio. Questo primo passaggio si presenta in modo diverso a seconda della singola puerpera: può essere graduale o improvviso ed ha inoltre una durata variabile, in genere 5-6 ore per chi è al primo neonato, meno nei parti successivi. Anche la percezione dell’intensità del dolore è diversa da donna a donna.
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A cosa servono le contrazioni al momento di partorire.
Ogni singola contrazione serve ai muscoli lunghi dell’utero per alzare la cervice al livello della testa del bambino e per farla dilatare. Nella fase dilatante le contrazioni si avvicinano nel tempo ed aumentano di durata. Infatti, quando l’utero giunge alla sua massima dilatazione, che si aggira attorno ai dieci centimetri, le contrazioni durano anche un minuto e mezzo e si presentano ogni trenta-sessanta secondi.
Solitamente è questo il momento in cui avviene la famosa “rottura delle acque”, cioè la rottura spontanea delle membrane amniotiche, che può tuttavia avvenire prima della completa dilatazione o ancor prima dell’inizio delle contrazioni. Ciò non comporta alcun rischio per il bambino.
Quando partorisce, ogni donna vive un’esperienza diversa. E’ quindi molto utile, soprattutto quando si aspetta il primo figlio, conoscerne il più possibile in modo da affrontare il tutto con il giusto stato d’animo. Dite quindi la vostra lasciando un commento.
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