Le mamme, specialmente nelle prime fasi della vita dei propri figli, sono tentate dal desiderio di rendere pubbliche le immagini dei piccoli sui vari social network compiendo gesti in assoluta buona fede che, però, potrebbero avere risvolti negativi.
Foto dei bambini su Facebook: ecco perché no
La pubblicazione delle foto dei propri figli sui vari network nasconde parecchie insidie prima fra tutte la possibilità che i piccoli possano essere esposti agli sguardi di eventuali malintenzionati i quali, in pochi click, potrebbero avere accesso non solo alla loro immagine ma anche ad una serie di informazioni aggiuntive come le routine e le abitudini quotidiane dei minori con annessi pericoli.
Inoltre, poiché la tecnologia ha avuto un boom del tutto recente e per certi versi “imprevisto” le regole di utilizzo dei più diffusi social sono per certi versi ancora “nebulose” e soggette a continue negoziazioni e variazioni. Pertanto sia le immagini che le informazioni dei bambini potrebbero non essere così protette come si crede; inoltre essendo Facebook una vera e propria impresa andrebbe chiesto ai genitori se sono davvero d’accordo a “vendere” l’immagine dei figli fin da piccoli.
Va poi ricordato un quarto aspetto fondamentale che spesso gli adulti trascurano ossia la reazione che potrebbero avere i figli una volta cresciuti nel rivedersi molti anni prima in “mondovisione” senza poter in alcun modo “occultare” foto ritenute brutte. Le foto dei minori mano a mano che il tempo passa potrebbero inoltre fomentare fenomeni di cyberbullismo messi in atto da coetanei o ragazzi più grandi.
E se un primo “filone” di no riguarda ragioni “etiche” e di buon senso ne esiste un secondo che invece tratta di motivi di stampo economico e legati all’imperante capitalismo.
Foto dei propri figli sui vari network: il mercato ringrazia
Le nuove regole del mercato dei consumi traggono input fondamentali anche dalle immagini dei piccoli pubblicate sui differenti network. Da questi la pubblicità ricava il proprio “nutrimento” offrendo campagne mirate relativamente ai prodotti maggiormente apprezzati dai minori che vengono poi diffuse sia online, cercando di “colpire” i genitori, sia offline attraverso la tv ed i cartoni animati.
Inoltre questi piccoli consumatori diverranno a loro volta adulti ed il circolo vizioso potrà continuare con i loro figli innescando quello che denominiamo il settimo motivo a sostegno della non pubblicazione delle immagini online. Vedersi e percepirsi sui network per tramite dei genitori farà poi accrescere inconsciamente nei figli la voglia di tecnologia a beneficio di tutta una serie di beni di consumo fino a qualche anno fa riservata ad una “fetta” di popolazione differente: tablet, smartphone e molto altro.
E dalla tecnologia alla visione massiccia di video Youtube ed altri contenuti online il passo è davvero breve tanto è vero che negli Stati Uniti sono nate piattaforme per l’infanzia con servizi su misura per i più piccoli; ed ecco il nono pericolo. E il decimo?! Esattamente come per gli adulti è rappresentato dalla voglia di apparire e quindi di desiderare capi d’abbigliamento ed oggetti per ciò che rappresentano e non per quanto valgono in realtà arrivando a compiere azioni negative per averli ed a giudicare negativamente tutti coloro i quali non li posseggono.
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